Idrogeno green: la sfida delle rinnovabili all’elettrochimica
Il fotovoltaico di Proteo Engineering trasforma il carburante delle stelle in idrogeno verde
Per i non addetti ai lavori, per coloro che devono rispolverare i libri di scuola, ricordiamo che l’idrogeno è il primo elemento della tavola periodica, il più leggero e il più abbondante tra i tanti che compongono la materia. È il propellente di cui si alimentano le reazioni di fusione nucleare con cui bruciano le stelle e costituisce quasi il 90% della massa visibile dell’universo, per la maggior parte nella sua forma gassosa, costituito da una molecola a due atomi (H2). In un’atmosfera ricca di ossigeno come quella terrestre, l’idrogeno brucia come il metano o il gas, ma è il carburante con il massimo contenuto di energia per unità di peso.
Sulla superficie terrestre l’idrogeno è introvabile nella sua forma molecolare, ma lo si trova combinato con altri atomi, ad esempio con l’ossigeno nel formare l’acqua (H20) o con il carbonio in diversi idrocarburi (il metano CH4 o l’etano C2H6). Per poter essere utilizzato, deve essere quindi estratto da molecole più complesse e questo processo richiede il consumo di energia, un costo economico e ambientale non indifferente. Fino ad oggi, l’estrazione dell’idrogeno ad uso industriale è stata ottenuta da reforming del metano o da gassificazione del carbone: processi che generano emissione di CO2. Solo recentemente si è constatato che separando l’idrogeno dall’acqua con un processo di elettrolisi alimentato da energia rinnovabile è possibile disporre di idrogeno green, cioè ad impatto zero.
È in questo scenario che va inquadrato l’interesse crescente verso l’idrogeno, che può offrire un contributo importante per raggiungere l’ambizioso obiettivo della carbon neutrality entro il 2050, sia integrando le rinnovabili, sia contribuendo a decarbonizzare i cosiddetti hard-to-abate sectors come l’industria chimica e siderurgica per i quali è difficile azzerare le emissioni ricorrendo all’elettrificazione diretta e alle tecnologie attualmente disponibili. La scelta del partner cui affidarsi per
affrontare questa nuova frontiera dell’energia rinnovabile non è una scelta facile, tanto più per una impresa che ambisce a sfruttare al massimo i vantaggi del first-mover nel settore a livello nazionale.
Proteo Engineering è oggi il partner più accreditato per inaugurare la nuova era energetica dell’idrogeno. L’azienda con sede a Spilamberto è stata infatti tra le prime realtà italiane a misurarsi con i paradigmi legati a Industry 4.0 e più recentemente a Industry 5.0: l’esperienza maturata nel campo del power, dell’automation e della digitalizzazione in tutti i settori industriali, ha favorito l’accelerazione del suo percorso core green, arricchendo la sua offerta con l’istallazione di impianti fotovoltaici.
Nel mare magnum di aziende che offrono istallazioni di energia solare, Proteo Engineering si distingue non solo per tecnologie e competenze, ma soprattutto per la personalizzazione delle realizzazioni impiantistiche e l’approccio consulenziale nei processi di transizione energetica e trasformazione tecnologica.
L’integrazione del fotovoltaico negli impianti per la produzione
di idrogeno richiede un consolidato know how perché si possa apprezzare una reale evoluzione in termini qualitativi ed un sensibile risparmio di energia. Proteo Engineering garantisce un affiancamento permanente e qualificato dal primo studio di fattibilità alla realizzazione fisica dell’impianto fotovoltaico, fornendo un servizio personalizzato che prevede non solo la verticalizzazione del prodotto e la sua installazione, ma anche l’implementazione di modifiche ad hoc che si rendano necessarie all’integrazione architettonica delle nuove tecnologie. Fornisce altresì interventi di revamping e repowering per massimizzare la produzione di energia nel tempo, con analisi di convenienza e di ritorno economico per garantire le massime prestazioni dell’impianto. Ma non solo. L’approccio consulenziale di Proteo Engineering si concretizza anche nelle valutazioni finalizzate a valorizzare l’eccesso di energia prodotta. Ad esempio, nel caso delle istallazioni fotovoltaiche che alimentano le cellule elettrolitiche è verosimile un esubero di produzione di elettricità rispetto alla capacità di trasporto della rete: come impiegarla oltre ad alimentare l’elettrolizzatore?
Gli impianti per la produzione di idrogeno e gli impianti fotovoltaici necessitano infine di un continuo controllo sulla propria resa ottimale: dagli inverter ai contatori, i singoli parametri vanno monitorati da sistemi tecnologici avanzati. L’offerta di Proteo Engineering si completa quindi con soluzioni di energy inside e sistemi BMS, che permettono di impostare metodi “smart” per la gestione degli edifici in ambito industriale e terziario: sistemi evoluti per l’efficientamento produttivo e la
riqualificazione energetica.
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